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Dal mondo delle imprese. Ecologia Viterbo e il monitoraggio della fauna

Nell’ambito della sorveglianza ambientale di una discarica, una parte dell’attenzione è rivolta alla comunità biotica, attraverso il monitoraggio della fauna. 

Con questa attenzione, Ecologia Viterbo porta avanti un progetto di monitoraggio faunistico all'interno dell'area di discarica in loc. Le Fornaci (VT).

Ma perché preoccuparsi del controllo degli animali in un sito industriale? 

•  Per sapere se e quanto un'attività, collegata al ciclo dei rifiuti, un settore considerato “sensibile” ai fini degli impatti ecologici delle attività umane, incida sulla “salute” degli ambienti naturali.

• Perché gli animali presenti possono essere considerati delle “sentinelle” dell’ambiente;

• Per “sorvegliare” gli animali opportunisti che vanno ad alimentarsi sui rifiuti.

Conosciamo meglio la fauna monitorata da Ecologia Viterbo

La fauna, è costituita da animali invertebrati, come gli insetti, e da vertebrati, come anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.

               

AVIFAUNA

Nella discarica sono stati osservati 94 specie di uccelli, che rappresentano circa un quarto di quelle rilevate nella regione Lazio. Una parte di essi sono migratori, cioè passano l’inverno in paesi lontani, generalmente in Africa oltre il Sahara, e sono presenti solo in periodo primaverile-estivo durante il quale si riproducono; ne sono un esempio il Gruccione e la Rondine, entrambi nidificanti nella discarica. Altri sono sedentari, ossia presenti tutto l’anno come la Poiana, il Gheppio e la Cappellaccia. Inoltre alcune altre specie sono di passaggio durante la migrazione o svernanti, se si fermano, come la Pavoncella, la Beccaccia e il Culbianco. Alcune specie, considerate opportuniste, possono trovare del cibo tra i rifiuti: ne sono un esempio il Gabbiano reale, la Cornacchia grigia e la Taccola. Vi è anche la presenza del Nibbio bruno e anch’esso ricerca il cibo tra i rifiuti.

 

ENTOMOFAUNA

Nella discarica sono presenti numerosi gruppi di insetti. Tra questi per esempio le libellule, che sono più numerose nell’area del laghetto, vicino all’ingresso. In primavera, quando le piante producono più polline e quindi anche nettare, si rileva la presenza di coleotteri floricoli, cetonidi e coccinelle. In estate, quando il caldo si fa più intenso, si sente il frinire delle cicale (omotteri) posate generalmente sui tronchi degli alberi. Uno dei gruppi più diversificati, ossia più ricchi di specie, è quello dei lepidotteri (le farfalle). Nella discarica sono state trovate più di 100 specie, delle quali 64 appartengono ai ropaloceri (farfalle diurne). Tra quelle notturne c’è la Falena dell’edera, specie protetta. Tra gli imenotteri, vi sono due grosse api: l’Ape carpentiera e il Bombo terrestre, entrambe importanti impollinatori.

 

ERPETOFAUNA

Rettili e anfibi sfruttano la temperatura ambientale per regolare quella corporea mediante la temperatura dell’acqua e l’esposizione al sole. Nelle catene alimentari svolgono il doppio ruolo di predatori, ad esempio di insetti, e di prede per altri carnivori, come ad esempio i rapaci. Rappresentano infatti le due classi di vertebrati maggiormente vulnerabili alla frammentazione ambientale.

Nel territorio, la scarsa mobilità che li caratterizza e l’assenza di ambienti umidi idonei sono i fattori che portano ad una minore presenza di anfibi.

» 12.11.2020

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